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La cultura del caffè in Italia

Il caffè è senza dubbio una delle bevande più famose al mondo con un consumo medio annuo di 12 chili procapite per la Finlandia che detiene il primato come paese dove se ne beve di più, seguito da Norvegia, Islanda e Danimarca. L’italia, secondo

le statistiche, si piazza al tredicesimo posto con 5,8 chili a testa l’anno.

Origine della diffusione del caffè: la leggenda…

Secondo la leggenda fu un pastore etiope di nome Kaldi a scoprire per primo le piante di caffè: la storia vuole che le sue capre si nutrirono dei frutti rossi e delle foglie di uno sconosciuto arbusto e ciò le rese vivaci ed energiche per tutta la notte seguente. Kaldi portò le strane bacche in un vicino convento dove i monaci provarono a renderle commestibile per gli uomini: le abbrustolirono, le macinarono e ne fecero un infuso caldo. I monaci notarono subito come quella bevanda amara permettesse loro di tollerare meglio le veglie notturne di preghiera e fu così che il caffè entrò nell’uso quotidiano del popolo arabo e successivamente di tutta la popolazione mondiale.

…e la storia

Il caffè proviene dalla regione Etiope di Kaffa e viene importato in Europa agli inizi del 1600, grazie agli scambi commerciali tra l’oriente e i mercanti veneziani. Inoltre, nel 1683, finita la guerra tra turchi e austriaci, i primi, sconfitti, lasciarono l’assedio di Vienna abbandonando grandi quantità di caffè di cui già da secoli facevano largo impiego. I viennesi impararono a sfruttare in fretta il caffè ed entusiasti della bevanda da esso ottenuta, aprirono le prime caffetterie, che poi si diffusero in tutta Europa nel ‘700.

Come abbiamo visto, in Italia il caffè arrivò per primo a Venezia, uno dei porti commerciali più battuti per gli scambi con l’oriente. Nel giro di pochi anni comparvero nella città moltissimi caffè, tra cui il celeberrimo “Caffè Florian”, sotto i portici di Piazza San Marco.

Il caffè in Italia

 In Italia il caffè per eccellenza è senza dubbio l’espresso, un concentrato ottenuto dai chicchi macinati, che si distingue per il suo sapore deciso e corposo e la crema morbida. Esistono poi molteplici varianti quali ristretto, doppio, macchiato con latte, corretto e altri. Ma aldilà di ogni preferenza, il caffè viene normalmente bevuto a colazione, dopo i pasti o per concedersi un break. Infatti la pausa caffè è un rito, anche se il più delle volte viene consumato in fretta, al bancone di un bar.

Ma è proprio questo formato ristretto che lo rende unico, sinonimo di qualità in tutto il mondo, perché negli altri paesi al di fuori dello stivale si beve un caffè molto più diluito.

Il caffè Pasqualini è un’eccellenza in Italia dagli anni 60’ e potete scegliere di gustarlo al bar o a casa vostra, grazie alle miscele di macinato arabica e robusta, o alle capsule compatibili dal sapore deciso, intenso e delicato; per maggiori informazioni clicca qui.