Il Sismabonus 110% della legge del bilancio

Il Sismabonus 110% rientra nell’ambito nell’ambito del cosiddetto Superbonus 110. Infatti si tratta di una maxi agevolazione del 110% che permette di detrarre, chiedere o richiedere sconto in fattura a fronte di alcuni interventi fatti nell’ambito del settore edilizio. Previsto nell’ambito del Decreto Rilancio, ovvero il DL 34 del 2020, adesso nel Bilancio 2021 questa agevolazione è stata prorogata fino al 30 giugno 2022 rispetto alla prima scadenza prevista nel Decreto, ovvero quella del 31 dicembre 2021.

Nell’ambito dei Superbonus che riguardano il settore energetico, ovvero quello anche relativo a lavori di efficientamento energetico, vi è anche il Sismabonus che invece è specifico per le località che sono ad alta o rischio sismico.

Che cos’è il Sismabonus e come usarlo per l’adeguamento sismico

Nello specifico il Sismabonus rientra nelle detrazioni fiscali previste per la casa nel cosiddetto bonus casa. E’ un agevolazione che riguarda sia i contribuenti soggetti all’imposta sul reddito persone fisiche (Irpef) oppure i soggetti passivi dell’imposta sul reddito delle società (Ires). Tutti i lavori fatti sugli immobili tipo abitativo dal 2017, nonché quelli per le attività produttive che si trovano in zona ad alta pericolosità sismica, ovvero 1 e 2 oppure quelle della zona 3, possono essere oggetto di interventi e quindi con una detrazione che può arrivare fino al 110%. Basta rivolgersi a realtà come Icomet Costruzioni Metalliche per iniziare tali tipi di interventi. Con la legge di Bilancio c’è stata una proroga per questo tipo di detrazione.

Le novità del Sismabonus nella legge di bilancio 2021 per ottenere lo sgravio fiscale

Il Sismabonus 110% nella legge di Bilancio ha avuto una serie di importanti novità. Innanzitutto si è deciso di estendere al 110%, ma vale per le prime case e per le seconde, soprattutto se si tratta di villette mono e bifamiliari, condomini di società sportive dilettantistiche, limitatamente agli spogliatoi e al terzo settore. Ovviamente, le abitazioni lussuose sono escluse da questo intervento. Il superbonus rientrerà fino al 30 giugno 2022.

Inoltre, prevista anche la ricostruzione di fabbricati danneggiati dal sisma come era stato già anticipato nell’ambito del Decreto Ristori. Per quanto riguarda invece le strutture come IACP, la nuova scadenza è al 31 dicembre 2022 mentre invece per i lavori già a 60% il limite si espande al 30 giugno 2023. In generale, invece, il Sismabonus si ferma al 30 giugno 2022 e riguarda le spese sostenute dal primo luglio 2020 fino al 31 dicembre 2021 per 5 rate e invece, nel 2022 per 4 rate dal primo gennaio fino al 30 giugno.

Ovviamente il bonus sismico è applicabile anche per i condomini.

Gli interventi ammessi per ottenere il bonus sismico

Tra gli interventi ammessi per ottenere il bonus sismico vi sono interventi relativi alle misure antisismiche, la messa in sicurezza statica delle parti strutturali dell’edificio e gli interventi che servono al rilascio della documentazione che prova la sicurezza statica di un edificio. I lavori vanno realizzati in un complesso di edifici oppure edifici che sono collegati strutturalmente. Per quanto riguarda i centri storici, devono essere fatti dei progetti unitari e non quelli sulla singola unità immobiliare. Il bonus può essere anche utilizzato per la ricostruzione di edifici colpiti dal sisma con l’aumento del limite massimo di spesa del 50%

Come funziona lo sgravio fiscale

Come già accennato possono ottenere il Sismabonus le strutture nelle zone sismiche 1, 2 e 3, così come da ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri 3274 del 20 marzo 2003. Il credito di imposta che si ottiene può essere ceduto a terzi o ad un’impresa in modo che possano usufruire degli incentivi fiscali. Con questa misura si può migliorare la classe di rischio dell’immobile stesso.