Cannabis e miti da sfatare

Leggende metropolitane o verità? Aneddoti popolari o realtà? Attorno alla cannabis, alle sue caratteristiche, agli effetti prodotti e – soprattutto – in merito all’uso che se ne fa della sostanza potremmo dire che ruotano dei miti, molti dei quali meritano di essere sfatati.

In merito alla marijuana se ne sono dette di tutti i colori, arrivando addirittura a creare intorno ad essa un pregiudizio che, per lungo tempo, l’ha quasi demonizzata.

Proprio per questo motivo, l’informazione veritiera diventa un dovere dal quale non si può più prescindere al fine di evitare, una volta per tutte, di cadere nella trappola delle strumentalizzazioni e del moralismo che, in alcune circostanze, si è trasformato addirittura in proibizionismo. Partiamo da un fatto oggettivo: la cannabis affonda le sue radici in una storia millenaria di cultura e civiltà: infatti, migliaia e migliaia di anni fa veniva impiegata al solo scopo terapeutico ed il suo uso era diffuso perché le sue infiorescenze erano ritenute un rimedio naturale contro dolori, fastidi ed anche contro insonnia, ansia, nausea ed ancora altri disturbi.

Ma il ricorso alla marijuana da “cultura” che ha caratterizzato tempi lunghi ed epoche gloriose, presto si è trasformata in “paura” immotivata ed ingiustificata, tale da far veicolare informazioni false che, addirittura, comportavano una distorsione ed una totale alterazione della realtà.

 

Cannabis: L’era delle bugie e dei falsi miti sfatati dalla Legge n.242/2016

Danni cerebrali irreversibili e perdita della memoria, compromissione delle difese immunitarie, sostanza che crea dipendenza e che fa da apripista all’uso di droghe pesanti: questi sono solo alcune delle “accuse” mosse nei confronti della cannabis, sono solo alcuni dei miti da sfatare, con la consapevolezza che – a dare ragione alla marijuana leggera ed alle sue proprietà benefiche e terapeutiche – ci ha pensato la Legge n.242 del 2016 con la quale è stato stabilito che non costituisce in alcun modo reato il consumo, la produzione e la distribuzione di cannabis light, purché vengano rispettati i limiti dello 0,2%  relativi alla concentrazione di THC nella sostanza.

Addirittura, la legge ammette che vi sia tolleranza anche fino allo 0,5%. Ma, ora, vogliamo sfatare i falsi miti, entrando più nel dettaglio e contribuendo a ripristinare la cultura sana della cannabis.

 

Miti da sfatare: cosa si diceva sulla cannabis?

 

  • Danni cerebrali: contrariamente a quanto si è probabilmente voluto far credere, la cannabis non produce alcun effetto negativo sulle cellule cerebrali e, addirittura ciò che può accadere a chi consuma marijuana è che si possa registrare un minimo incremento delle funzioni svolte dalle onde alfa con una ripercussione positiva sull’organismo che gode di uno stato di maggiore benessere, tranquillità e relax. Bisognerebbe piuttosto riflettere sul fatto che c’è effettivamente una sostanza che – se se ne fa abuso – va ad influire negativamente proprio sulle prestazioni del cervello. Qual è? È l’alcool, paradossalmente legale e pericoloso.

 

  • Dipendenza ed esigenza di droghe più forti: mai cosa fu più falsa, mai diceria più dissacrante. Nessuna dipendenza o, quanto meno, non tale da indurre preoccupazione. Basti pensare che a creare reale dipendenza siano altre sostanze, che fanno parte della vita quotidiana e rientrano – a pieno titolo – nei dettami dei regimi alimentari. “Un caffè è il miglior modo per cominciare la giornata”: davvero si pensa questo? Strano, perché la caffeina – seppur legale – è una di quelle sostanze che, in percentuale nettamente maggiore rispetto alla cannabis, crea dipendenza. “E allora – si obietterà – la cannabis determinerà l’esigenza di ricorrere all’uso di droghe pesanti!”. E potremmo rispondere affermando: “Gli unicorni sono più veri di questa espressione”, in quanto, nessuna prova scientifica ha mai dimostrato che la marijuana sia responsabile dell’uso di sostanze pesanti. Però, c’è una statistica secondo la quale effettivamente chi ha una dipendenza da questo tipo di stupefacenti, effettivamente ha cominciato con qualcosa di più leggero e legale: l’alcool.

 

  • SOS sistema immunitario: la marijuana leggera prevede che il limite massimo del THC sia 0,2%. Solo questo basta a smentire l’ipotesi di un possibile indebolimento delle difese immunitarie che potrebbe essere causato solo a seguito di intossicazione dovuta ad un THC “alle stelle” che, quindi, non è assolutamente presente in prodotti certificati e sicuri di cannabis light.

 

  • Cannabis vs. Tabacco: ogni giorno vediamo bruciare in tantissime bocche le comuni e diffuse sigarette ma, poi, per una cartina arrotolata ed il profumo di erba, si rischia di indignarsi. Eppure, un tiro di sigaretta si traduce nel “lasciapassare” che sostanze chimiche, catrame e monossido di carbonio trovano per entrare nell’organismo. Magari non tutti lo sanno ma, in realtà, queste sostanze potenzialmente nocive, sono presenti in quantità nettamente inferiore nella marijuana.

 

Questi sono solamente alcuni tra i miti più comuni che girano intorno alla cannabis che, in ogni caso, già da un po’ gode di un successo continuo ed inaspettato. Ad ogni modo, come abbiamo spiegato, c’è davvero qualcosa a cui fare attenzione e quel qualcosa è legale!