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Riserva naturale orientata Oasi faunistica di Vendicari in Sicilia

La Riserva naturale orientata Oasi faunistica di Vendicari è ubicata in provincia di Sicilia e più esattamente in provincia di Siracusa, tra le città di Marzameni e Noto. Particolarmente rilevante per l’esistenza di zone paludose in cui gli uccelli trovano sosta e riparo durante la migrazione.

È stata fondata nel 1984, dopo che il Ministro Filippo Maria Pandoli dichiarò quel terreno “zona umida di rilevanza internazionale”, in base alla Convenzione di Ramsar datata 1971. Attualmente è amministrata dall’azienda Regionale Foreste Demaniali.

Storia

La civiltà umana ha lasciato segni di una lunga permanenza all’interno della Riserva. Ci sono diversi ritrovamenti archeologici ed architettonici che attestano la vita dell’uomo in questo posto già dall’epoca dei greci. Vi sono, infatti, vasche deposito utilizzate per la lavorazione del pesce in età ellenistica ed una piccola necropoli.

Durante l’epoca bizantina la zona abitata era quella a sud, lo testimonia una chiesa, diverse catacombe ed alcune abitazioni rinvenute in quell’area.

Lì si trova anche la tonnara di Vendicari, una struttura in disfacimento che conserva ancora la ciminiera in discrete condizioni. Poco lontano vi è la Torre Sveva, testimonianza dell’interesse strategico per la difesa della costa.

Territorio

La Riserva si estende per circa 1512 ettari di terreno, di cui 937 fanno parte della preriserva (area dedicata all’agricoltura di ulivi, agrumi, orti, vigneti ma, anche strutture per lo sport ed il turismo) ed i restanti 575 della riserva vera e propria.

La riserva sorge in un’area umida ad alto valore biologico per l’esistenza di diversi tipi di biotipi: costa sabbiosa, rocciosa, pantani, zone coltivate, saline, macchia mediterranea e garighe.

Flora

Il particolare ecosistema della riserva ha favorito la crescita di una molteplice vegetazione. Trattandosi di una zona umida sulla costa è ricca di acqua ma, ad alti livelli di salinità. Questo fa si che vi possano vivere esclusivamente gli organismi animali e vegetali che sono in grado di adattarsi a tali condizioni.

Le piante alofite sono cresciute adattandosi ad eliminare i sali in eccesso, le succulente accumulano al loro interno piccole riserve di acqua dolce, altre piante come le salicornie, le tamerici ed il ginepro hanno imparato a minimizzare la perdita del’acqua attraverso la traspirazione.